H.I.P. : il progetto originario e sue varianti ...verso una nuova definizione di EROISMO

Lontano dall’essere appannaggio esclusivo di figure straordinarie o limitato a gesti che richiedono prestanza fisica, l’eroismo può essere inteso come un’azione che contrasta l’ingiustizia in qualsiasi sua declinazione.
È dunque eroico intervenire a sostegno di una persona in difficoltà quando nessuno lo sta facendo o esporsi denunciando un disservizio. I nostri programmi sono progettati per favorire lo sviluppo di queste e altre capacità, muovendo dall’assunto che chiunque è un eroe in attesa dell’occasione giusta per dimostrarlo.

Il progetto si propone di stimolare l’immaginazione eroica, ovvero di rendere le persone consapevoli di avere la possibilità e il potere di rendersi protagonisti di azioni nobili, ignorare tutto questo, infatti, rappresenta il principale ostacolo alla messa in atto di azioni "eroiche" per l'appunto. Questo "modo di pensare" che nasce dall’acquisita conoscenza delle forze psicosociali che operano in determinate situazioni, nonché delle strategie atte a gestirle, fornisce il presupposto per lo sviluppo graduale di una nuova identità che possa orientare sempre più una persona a cimentarsi in comportamenti eroici.
Ciò che emerge, con il tempo, è un nuovo stile di vita, i cui effetti benefici non si esauriscono a livello personale ma anche e, soprattutto a livello sociale, in diversi contesti, da quelli scolastici a quelli aziendali. Come ampi cerchi d’acqua generati da un sasso lanciato nello stagno, l’azione del singolo può giungere a influenzare il più ampio sistema di cui questi fa parte, stimolandone inevitabilmente la crescita.

Evoluzione di un progetto

La necessità di creare una "nuova" versione del progetto originario del prof. Zimbardo, nasce dal desiderio di far conoscere concetti ed esperienze tradizionali della Psicologia Sociale atraverso l'occhio attento di grandi artisti che hanno affrontato nel tempo tematiche sociali con l'abilità e l'arte di esprimersi utilizzando linguaggi accessibili anche ai bambini. Non a caso, infatti lo stesso concetto di clownerie, che ricorda in ognuno di noi le prime esperienze di contatto con figure divertenti e, al contempo, angoscianti, mi hanno permesso di approfondire il rovescio della medaglia che la figura del clown nasconde. Da un lato l'aspetto scherzono e buffonesco, dall'altro aspetti più amari come il prendersi gioco di figure angoscianti e autoritarie impersonate dal clown Bianco. Infatti, bisogna andare proprio alle origini della nascita del fenomeno e del personaggio del "clown" che forse è possibile scoprire aspetti spesso inconsci dell'essere umano che risulta a volte come il giusto compromesso tra la nostra parte istintuale chiamata "Es" dagli psicoanalisti ed il Super-Io che altro non à che l'autorità interiorizzata in ognuno di noi. E dal sano rapporto tra le due istanze, mediate dall'Io dipende il nostro stato di salute psichica. Un Io forte e ben strutturato riesce a reggere e a mediare la relazione tra queste due parti di noi e il mondo esterno. Il prevalere di una parte di noi, sia esso l'Es o il Super-Io è spesso fonte di angosce e causa di carateri impulsivi da un lato e inibiti, dall'altro, sfociando a volte in espressioni depressive non risolvibii fino a quando non si riesce a risalire ai "veri" personaggi che agiscono in ognuno di noi e che ci fanno vivere spesso come uno, nessuno e centomila. La letteratura, il cinema, la storia sono piene di esempi chetutti conosciamo pur non avendone mai colte le sfumeture appieno e totalmente.